Il sovrano di un piccolo stato dell’emisfero sud pare che sia l’uomo più ricco del mondo. L’oro si trova in ogni angolo del suo palazzo: il suo trono è d’oro massiccio come il suo scettro, e nella sua residenza se ne conterebbero più di 1800 pezzi di grande valore…
Ma tutta la fortuna accumulata da questo re non gli permettera di comprare la sua salvezza eterna; lascera questo mondo come il più povero dei mortali, a mani vuote.
Possiamo, certo, indignarci di fronte alle disparità sociali, giudicarle scandalose, oppure chiederci, sognando: cosa farei se disponessi anche di uno solo dei suoi miliardi?
Ma non invidiamo le immense fortune di beni terreni. Se non l’abbiamo già trovato, ricerchiamo il solo tesoro che sia eterno, il solo che si può condividere con altri all’infinito senza che diminuisca mai, e che è offerto senza contropartita a tutti gli uomini: il tesoro della conoscenza di Dio per mezzo di Gesù Cristo il Salvatore.
Per permetterci di possederlo e di farci conoscere Dio come nostro Padre, Lui, il Figlio di Dio, ha lasciato un giorno la Sua gloria del cielo per raggiungere i più poveri della terra, prendere sopra di Sé le loro sofferenze, e placare la loro miseria. Più ancora, alla croce ha sacrificato la propria vita quale prezzo di riscatto per tutti; poi è risuscitato ed è tornato in cielo.
Potete dire anche voi, come l’apostolo Paolo: “Il Figlio di Dio mi ha amato e ha dato Se stesso per me” (Galati 2:20)?
Se la vostra risposta è affermativa, allora possedete per sempre il più grande dei tesori: Gesù Cristo, Salvatore vivente, “seduto alla destra della Maestà nei luoghi altissimi” (Ebrei 1:3).
“Voi conoscete la grazia del nostro Signore Gesù Cristo il quale, essendo ricco, si è fatto povero per voi, affinché, mediante la Sua povertà, voi poteste diventare ricchi”.
2 Corinzi 8:9
tratto da “il buon seme”