Ero su una panchina del giardino pubblico. Accanto a me era seduto un signore di una certa età.
- Buongiorno, io sono molto giovane, ma vorrei parlarle di Gesù perché la vedo un po’ triste, come se fosse stanco della vita. Lei sa che Gesù è Vivente e che oggi vuole e può renderla felice?
-Ah! non parlarmi di religione; è tutto un inganno. Ho visto da vicino l’ipocrisia di tante persone religiose che si comportavano peggio degli altri!
- Purtroppo quello che mi dice è vero, devo riconoscerlo, ma non le pare che bisogna distinguere fra una religione che pretende di essere cristiana e la vera fede in Gesù Cristo?
Immagini che io le rubi un abito, lo indossi e poi compia un furto con scasso. Un testimone mi vede fuggire, ma non riesce a bloccarmi. Però conosce a chi appartiene quell’abito che io portavo e così denuncia lei alla polizia. Lei cosa direbbe?
- Direi subito che non ero io che indossavo il mio vestito.
- Esatto! Così lei non può confondere Gesù Cristo con quelli che hanno solo il nome di cristiani.
- Forse ha ragione, ci penserò.
Qualche settimana dopo, quell’uomo mi riconosce e si ferma.
- Dimmi un po’, giovane missionario, come posso diventare cristiano se non vado mai alle funzioni religiose?
Ho risposto alle sue domande leggendo con lui qualche passo nel mio Nuovo Testamento tascabile, poi ci siamo lasciati dandoci un appuntamento.
Al successivo incontro, quell’uomo aveva il volto raggiante di gioia. Aveva accolto Cristo come suo personale Salvatore!
“Ma tu sii vigilante in ogni cosa, sopporta le sofferenze, svolgi il compito di evangelista, adempi fedelmente il tuo ministero”.
2 Timoteo 4:5
tratto da “il buon seme”