Il religioso vive di sforzi, il credente vive di certezze. (Ebrei.11:1; Giacomo. 2:10).
Il religioso si sforza di osservare i comandamenti, si sforza di non sbagliare, si sforza di riuscire a discernere il bene dal male per non peccare. Vive con la paura di cadere, con la possibilità di non potersi più rialzare. Si sforza di piacere a Dio per meritarsi in qualche modo la salvezza dell’anima, attraverso le opere buone (Galati 5:4; Romani 3:28).
Interpreta il libero arbitrio dell’uomo come un mezzo che lo può portare a rinnegare la fede, se non si sforza abbastanza a perseverare con le proprie forze. In definitiva è un povero uomo lasciato solo, in balìa dei suoi deboli sforzi per raggiungere qualcosa, che nemmeno lui sa bene cosa sia.
Il credente non si sogna nemmeno di sforzarsi per raggiungere la salvezza, perché sa che Gesù l’ha compiuta per lui, morendo in croce (Gv. 19:30; Tt. 3:5-6). Il credente è sereno, perché sa in chi ha creduto (2Ti. 1:12). Vive in pace perché il suo Dio è fedele; è consapevole che è stato comprato a gran prezzo, col sangue di Gesù, e che non appartiene più a sè stesso (1Co. 6:19-20). Sa che niente e nessuno può toglierlo dalle mani di Dio, perché Gesù lo ha promesso, e il credente crede fermamente in questo (Gv. 10:27-30).
Le buone opere non servono per assicurarsi la vita eterna, ma sono un frutto conseguente della vera fede (Ef. 2:8-10). Un albero ben piantato non si sforza di far frutto, lo fa e basta. Così il credente fa le opere per dimostrare la sua fede e non per meritarsi o raggiungere la salvezza dell’anima (Tt.3:8).
Nancy era molto malata, ma si rallegrava al pensiero che presto avrebbe lasciato il suo corpo sofferente, per entrare alla presenza di Gesù. Un giovane le chiese: “Non ti viene mai paura che dopo aver vissuto da credente, ti ritrovi alla fine perduta?”. Nancy si rizzò sul letto e piena di fiducia rispose: “Povero ragazzo! Dio farebbe la più grande perdita! Che si perda l’anima di Nancy, non sarebbe la cosa più grave! Ma Dio perderebbe il Suo onore. Ha fatto delle promesse. Se manca di parola, diventerebbe un bugiardo, e il mondo intero cadrebbe nel caos. Ma Dio non può mentire” (Tito 1:2). Nancy partì con questa serenità, perché l’amore perfetto di Dio caccia via la paura (1Giovanni 4:18-19).
Il tuo momento sarà come il suo???
I medici troppo pietosi che occultano l’unica cura.
Tu non sai perché Cristo è venuto nel mondo.
Ne hai sentito parlare, con orecchio distratto
e molti hanno detto soltanto che è venuto a salvarci,
ma senza dire da cosa.
Dal peccato, si dice talvolta.
Ma il peccato ci pesa sul cuore sempre più forte.
Ti hanno detto che è venuto per essere il testimone fedele:
così ha affermato lui stesso davanti a Pilato.
Ma nessuno ci spiega che cosa ha testimoniato.
***
Cristo dice che a lui dobbiamo guardare,
come guardavano gli Israeliti al serpente di rame
da Mosè innalzato sull’asta.
E chi lo guardava era guarito dalla ferita mortale.
La nostra anima è mortalmente ferita.
Cristo dice che a lui dobbiamo guardare
perché lui solo ci può risanare;
lui che, santo e innocente, ha pagato per i nostri peccati.
Chi vuole la verità si spogli di ogni gloria vana
perché noi siamo soltanto pecore sbandate.
***
Noi crediamo di aver costruito opere grandi,
ma le nostre case sono costruite su fondamenta di sabbia
e la rovina ci attende e non è lontana;
ma nessuno lo dice, nessuno ci vuole turbare.
Ci vogliono tutti sereni, hanno teneri cuori,
ma sono medici troppo pietosi, che occultano l’unica cura.
Sono d’accordo con l’autore dell’articolo “Che differenza c’è tra il religioso e il credente?” per quanto riguarda il contenuto, però vorrei fare un’osservazione sull’uso della parola “religione”. Essa, nelle nostre bibbie è usata in senso positivo. Vedi, ad esempio, Giacomo 1, 26-27, dove l’evangelista dice: “Se qualcuno tra voi pensa di essere religioso, ma poi non tiene a freno la sua lingua e inganna se stesso, la sua religione è vana. La religione pura e senza macchia davanti a Dio e Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni e conservarsi puri dal mondo”.
La Nuova Riveduta usa poi in senso negativo l’aggettivo “irreligioso” in 1Timoteo 1,9 e 2Timoteo 3,2.
Ho assistito ad una predica in occasione del battesimo di un giovane. Il fratello che predicava ha incentrato il discorso sul concetto che le religioni non salvano, Gesù invece sì. All’avvenimento erano presenti alcuni parenti e conoscenti cattolici del catecumeno: io sono sicura che non hanno capito niente, perché per loro anche la nostra è una religione. Inoltre anche nelle loro chiese Gesù viene definito il Salvatore, anche se si ritiene che egli operi attraverso i sacramenti.
Secondo me noi dovremmo dire che i riti del cattolicesimo non servono a salvarci; serve invece la fede in Gesù, che è morto per pagare per i nostri peccati e serve accettarlo come nostro Signore, cioè come nostro re, ed impegnarci ad obbedire alla sua legge.
Si dovrebbe utilizzare altri termini per esprimere la debolezza del cattolicesimo, parlando, ad esempio, dell’inutilità dei riti per la salvezza.
Gentili signori, è da più di una settimana che il mio commento (quì e in un’altra pagina) è sotto moderazione…spesso e volentieri, quando ho avuto tempo libero, mi son collegato per vedere se fosse stato pubblicato o meno. Se non volete pubblicarlo, comunicatemelo con chiarezza che così la prossima volta mi asterrò da scrivere nuovamente sul Vostro sito, grazie per la trasparenza. Distinti saluti.
PER I MODERATORI: SALVE, INSERENDO IL TESTO HO NOTATO CHE ALCUNE FRASI SONO STATE CANCELLATE, PROVO A INSERIRLO NUOVAMENTE IN VERSIONE INTEGRALE, GRAZIE!
Gent. Sig. Mauro, una fra le tante domande che desidererei rivolgerle, con pieno rispetto nei suoi confronti, è la seguente: “Quando ‘il grande Don Gaetano’ battezza per aspersione degli infanti che non hanno ancora le capacità intellettive di CREDERE (e cioè di essere dei Credenti), sta dando la sua approvazione a dei veri credenti o a un collaudato sistema religioso ??” Che dire, quando acconsente all’uso di baciare e toccare le statue ritenute sacre, le immagini, le reliquie o altri oggetti cosiddetti sacri, quando dà il suo beneplacito all’abitudine di accompagnare le statue di santi in processione o a quella di andare in pellegrinaggio nei luoghi considerati sacri? Che dire, quando accoglie la presentazione di offerte e doni votivi? TUTTI QUESTI sono simboli ed espressioni di religiosità esteriore e popolare che vengono da lontano e che sono stati tramandati di generazione in generazione dagli uomini religiosi pagani! E inoltre, che dire, quando va a benedire case o oggetti inanimati che non posso credere? Che dire, quando si fa pagare con del vile denaro per le messe in suffragio o per celebrare altri riti “sacramentali”? Che dire, quando insegna che la chiesa è come una “lavanderia” spirituale dei peccati e quando impartisce preghierine come penitenze per i propri peccati, quando invece la preghiera nelle Sacre Scritture e per chi crede è il canale privilegiato di comunicazione col Padre nei cieli? E infine, che dire quando sponsorizzerà il cosiddetto giubileo affermando che si concederà l’indulgenza plenaria a chi visiterà i luoghi designati come giubilari? L’elenco potrebbe continuare… NEI FATTI sta incoraggiando la ritualità religiosa esteriore e alimentando lo spirito religioso che si nutre di tutte queste misere pratiche umane che non hanno origine dall’Iddio della Bibbia! Il vero Credente adora Iddio in spirito e verità, senza oggetti, statue, riti e cerimonie di mezzo!
Vede caro signore, con la bocca l’uomo può dire tutto ciò che vuole, solleticare l’udito, fare bei discorsi pomposi, ma poi sono I FATTI e le pratiche che rivelano quale delle due categorie si incoraggia realmente. Vero è che lo spirito religioso accompagna ogni essere umano di qualsiasi razza, nazione e civiltà da quando egli esiste sulla terra, ma alla fine di tutto, lo spartiacque fra il religioso e il credente sta proprio nel fatto che, mentre il primo ha riposto la propria fiducia negli uomini, nei loro riti e nelle organizzazioni religiose create ad hoc in vari secoli, il secondo CREDE (cioè ha riposto NEL PROPRIO SIGNORE E SALVATORE TUTTA la propria fiducia, DIRETTAMENTE, COMPLETAMENTE E INCONDIZIONATAMENTE) cioè in Colui che benché fosse umanamente morto è risuscitato dai morti ed è Vivente, si nutre spiritualmente, esclusivamente e costantemente della Sua Parola di Verità e Vita (e non di quella di altri uomini fallaci e peccatori come me e lei), con Cristo il Signore vive un personale rapporto/relazione che si alimenta ogni giorno, a Lui e soltanto a Lui dà tutta la gloria (e non ad alcun uomo!), Lo esalta come proprio Signore e Salvatore, e in Lui gioisce! Se le pare il caso, si faccia portatore di questo messaggio al “grande” (questo singolare epiteto che lei attribuisce a un uomo, a me ricorda il cartone animato giapponese di un robot che guardavo da piccolo) don Gaetano, a Dio ogni cosa è possibile! La saluto con rispetto, e spero che anche lei possa divenire Credente!
Gent. Sig. Mauro, una fra le tante domande che desidererei rivolgerle, con pieno rispetto nei suoi confronti, è la seguente: <> Che dire, quando acconsente all’uso di baciare e toccare le statue ritenute sacre, le immagini, le reliquie o altri oggetti cosiddetti sacri, quando dà il suo beneplacito all’abitudine di accompagnare le statue di santi in processione o a quella di andare in pellegrinaggio nei luoghi considerati sacri? Che dire, quando accoglie la presentazione di offerte e doni votivi? TUTTI QUESTI sono simboli ed espressioni di religiosità esteriore e popolare che vengono da lontano e che sono stati tramandati di generazione in generazione dagli uomini religiosi pagani! E inoltre, che dire, quando va a benedire case o oggetti inanimati che non posso credere? Che dire, quando si fa pagare con del vile denaro per le messe in suffragio o per celebrare altri riti “sacramentali”? Che dire, quando insegna che la chiesa è come una “lavanderia” spirituale dei peccati e quando impartisce preghierine come penitenze per i propri peccati, quando invece la preghiera nelle Sacre Scritture e per chi crede è il canale privilegiato di comunicazione col Padre nei cieli? E infine, che dire quando sponsorizzerà il cosiddetto giubileo affermando che si concederà l’indulgenza plenaria a chi visiterà i luoghi designati come giubilari? L’elenco potrebbe continuare… NEI FATTI sta incoraggiando la ritualità religiosa esteriore e alimentando lo spirito religioso che si nutre di tutte queste misere pratiche umane che non hanno origine dall’Iddio della Bibbia! Il vero Credente adora Iddio in spirito e verità, senza oggetti, statue, riti e cerimonie di mezzo!
Vede caro signore, con la bocca l’uomo può dire tutto ciò che vuole, solleticare l’udito, fare bei discorsi pomposi, ma poi sono I FATTI e le pratiche che rivelano quale delle due categorie si incoraggia realmente. Vero è che lo spirito religioso accompagna ogni essere umano di qualsiasi razza, nazione e civiltà da quando egli esiste sulla terra, ma alla fine di tutto, lo spartiacque fra il religioso e il credente sta proprio nel fatto che, mentre il primo ha riposto la propria fiducia negli uomini, nei loro riti e nelle organizzazioni religiose create ad hoc in vari secoli, il secondo CREDE (cioè ha riposto NEL PROPRIO SIGNORE E SALVATORE TUTTA la propria fiducia, DIRETTAMENTE, COMPLETAMENTE E INCONDIZIONATAMENTE) cioè in Colui che benché fosse umanamente morto è risuscitato dai morti ed è Vivente, si nutre spiritualmente, esclusivamente e costantemente della Sua Parola di Verità e Vita (e non di quella di altri uomini fallaci e peccatori come me e lei), con Cristo il Signore vive un personale rapporto/relazione che si alimenta ogni giorno, a Lui e soltanto a Lui dà tutta la gloria (e non ad alcun uomo!), Lo esalta come proprio Signore e Salvatore, e in Lui gioisce! Se le pare il caso, si faccia portatore di questo messaggio al “grande” (questo singolare epiteto che lei attribuisce a un uomo, a me ricorda il cartone animato giapponese di un robot che guardavo da piccolo) don Gaetano, a Dio ogni cosa è possibile! La saluto con rispetto, e spero che anche lei possa divenire Credente!
Il grande Don Gaetano da cui andiamo tutti i lunedì ad assistere e a nutrirci delle sue ECCELLENTI CATECHESI,quando deve dare un rimprovero a qualcuno gli dice:Tu sei un Religioso, non un Credente.
E quindi quì il Vostro commento lo ho ritrovato molto attinente alle Sue spigazioni.
Il “grande Gaetano”, quando usa le parole “religioso” e “credente”, dà loro un significato diverso da quello che intende dare l’autore dell’articolo “Che differenza c’è tra il religioso e il credente?”. Il “grande Gaetano”, quando dice: “Tu sei un religioso, non un credente”, intende dire: “Tu, quando vieni a messa e fai la comunione, lo fai soltanto per far vedere agli altri che sei una brava persona, ma non credi realmente”, oppure: “Tu credi di salvarti con un culto puramente formale, ricevendo solo formalmente Gesù nell’eucaristia, senza chiedergli di aiutarti ad evitare il peccato, e, quindi, senza cambiare in nulla dal punto di vista spirituale”.
L’autore dell’articolo invece crede che ci si salva con un atto di fede totale in Gesù, atto di fede che consiste nel riconoscerlo come nostro Salvatore e Signore, cioè come colui a cui dobbiamo obbedire. Tale atto di fede non richiede la pratica di nessun rito. Il cristiano dovrà poi farsi battezzare, per dare testimonianza di essersi convertito e di essere stato salvato, ma non è il battesimo che lo salva: lo ha già salvato il suo atto di fede.
Il “buon ladrone” di cui parla il Vangelo di Luca si convertì mentre era sulla croce accanto a Gesù, e ormai non gli era più possibile farsi battezzare, ma Gesù gli disse ugualmente: “Oggi sarai con me in paradiso”.
La chiesa cattolica dà invece troppa importanza al battesimo, insegnando che con esso si diventa figli di Dio; ma la bibbia non dice così. Essa dice: “Siete stati rigenerati non da seme corruttibile, ma incorruttibile, cioè mediante la parola di Dio viva ed eterna (1Pietro 1,23)”. E così dice anche nella lettera di Giacomo: “Egli (Dio) ha voluto generarci secondo la sua volontà mediante la parola di verità (Giacomo 1,18)”.
Chi ha accolto Gesù come suo Signore e Salvatore è stato rigenerato, cioè ha ricevuto una vita nuova, diventando figlio di Dio.